Un rambling sulla magia dei computer e le bacchette sbagliate

Per qualcuno che mi conosce da tanto tempo, non sarebbe una sorpresa se io all’improvviso e in una situazione qualsiasi me ne uscissi con frasi da matta e assolutamente off-topic del calibro di «L’informatica è una forma di magia e la programmazione è l’invocazione dei suoi incantesimi!» (Cosa che tra l’altro credo fermamente. Chi mi conosce bene sa anche che ho un certo favoritismo nei confronti del mondo di Linux perché se l’informatica è la magia, Linux è la bacchetta migliore per lanciare incantesimi.)

Ora, mi dispiace fare un parallelismo con Harry Potter, date le spiacevoli uscite della sua autrice, ma devo elogiare la Rowling per aver scritto un passaggio che ho apprezzato davvero tanto.

«Ogni mago ha una bacchetta che gli si addice e due persone diverse si trovano meglio con bacchette diverse.» Questo concetto può essere applicato alla mia forma di magia preferita, perché non credo che la maggior parte delle persone siano consapevoli di star usando la bacchetta sbagliata nella loro vita di tutti i giorni.

Più nello specifico e smettendo finalmente di parlare per analogie, per più di 30 anni, noi abbiamo comprato computer portatili creati nel modo sbagliato.

Per più di 30 anni, le industrie ci hanno propinato computer fissi rimpiccioliti e riadattati per stare in una forma più o meno compatta, vendendoceli come “computer portatili”. Ora, in effetti portatili lo sono. Ma qual è il compromesso? Semplice: che funzionano esattamente come dei computer fissi a cui poi sono state fatte piccole migliorie per sopravvivere in un contesto di portabilità.

A cosa mi sto riferendo nello specifico? Alla loro architettura. Per non scendere troppo in dettagli tecnici, vi semplifico il discorso il più possibile. I processori dei computer, al giorno d’oggi, si dividono prevalentemente in due tipi diversi.

Il primo tipo si chiama x86, ed è un tipo di processore pensato più per i computer fissi (desktop), in grado di fare lavori pesanti senza badare troppo al consumo energetico. Il secondo tipo si chiama ARM, ed è pensato per essere più efficiente nel consumo di energia e di conseguenza più freddo durante le sue operazioni e più adatto per i dispositivi a batteria.

Indovinate quale tipo di processore si trova nel 99% dei computer portatili? Esatto, x86. Quello sbagliato. Ora, tante persone mi hanno chiesto: «Ma perché tu che odii così tanto Apple per certe sue scelte ti sei comprata un Macbook?» e la mia risposta è «Perché hanno fatto esattamente quello che i poteri forti™ non ci dicono: Hanno usato un chip ARM per i loro computer portatili».

E niente, ancora mi shocka questa cosa. Apple ha dimostrato che è possibile usare chip ARM che sarebbero dovuti essere lo standard per i computer portatili senza troppe difficoltà e senza troppi compromessi, ma pur di non dover spendere soldi in ricerca, strumenti di compatibilità con x86 e altri problemi, il resto del mondo preferisce fregarsene e far uscire portatili x86 con la batteria che dura 4 ore se va bene e che staccati dalla presa d’alimentazione funzionano al 50% del loro vero potenziale per non far capire all’utente che ha tra le mani un dispositivo inaffidabile in termini di durata della batteria.

Spero presto ci sia un passaggio ad ARM anche da parte di altri produttori e che soprattutto inizino a supportare decentemente Linux, altrimenti mi dispiace ammetterlo, ma Apple ha guadagnato una cliente che rimarrà fedele al suo Macbook M2, nonostante sia praticamente impossibile da riparare se subisse dei danni.